Giovanna Botteri, ricordo drammatico: quando sua figlia le salvò la vita

Giovanna Botteri racconta che sua figlia l’ha salvata ecco cosa ha dichiarato il giornalista durante un intervista che lo ha reso protagonista.

Giovanna Botteri, nota giornalista e corrispondente di guerra per la Rai, ha recentemente condiviso alcuni momenti salienti della sua carriera e della sua vita personale in un’intervista rilasciata al Corriere. Dopo aver annunciato il suo ritiro dalla Rai e il suo imminente ritorno in televisione su un’altra rete, Botteri ha offerto uno sguardo retrospettivo sulle sue esperienze, tra cui la dolorosa perdita di Maria Grazia Cutuli e il ruolo cruciale che sua figlia ha avuto nel salvarle la vita.

Giovanna Botteri
Giovanna Botteri (@giovannabotteri_official) (TeleNauta.it)

Botteri ripercorre i suoi 25 anni di carriera come corrispondente estero per la Rai, durante i quali ha vissuto in città come New York, Pechino e Parigi. La giornalista descrive il suo ritorno a Roma come un nuovo capitolo nella sua vita, paragonandosi a “le divorziate che tornano sul mercato”. Il suo lavoro l’ha portata a coprire alcune delle zone più calde del pianeta, lasciando una traccia indelebile nel suo cuore e nella sua memoria.

Il legame speciale con Sarajevo e quando Sarah chiamò

Tra le esperienze più significative menzionate da Botteri c’è il periodo trascorso a Sarajevo durante la guerra. Qui si è trovata ad essere l’unica giovane donna reporter con una figlia al seguito. Questa particolarità non solo l’ha resa un elemento atipico tra i corrispondenti di guerra ma ha anche forgiato un legame indissolubile con la città e le persone incontrate. “Lasci il tuo cuore,” confessa Botteri, “perché hai condiviso con tante persone cose terribili”.

Giovanna Botteri il racconto
Giovanna Botteri il racconto (@giovannabotteri_official) (TeleNauta.it)

Il racconto poi si fa ancora più personale quando Giovanna rivela come una telefonata della figlia Sarah abbia cambiato il corso della sua vita. Durante una missione in Afghanistan insieme alla collega Maria Grazia Cutuli – tragicamente uccisa nei pressi di Kabul – ricevette una chiamata da Sarah che piangeva chiedendole di tornare a casa. Quella richiesta divenne per lei un punto di svolta: decise infatti di non partecipare al convoglio previsto quel giorno e ciò le salvò letteralmente la vita.

Botteri non manca poi di menzionare gli ultimi anni della sua carriera passati a Pechino durante lo scoppio della pandemia da Covid-19. Descrive quegli istanti come periodi colmi di “solitudine e angoscia”, evidenziando quanto sia stato difficile lavorare in condizioni tanto estreme ma allo stesso tempo quanto queste esperienze abbiano arricchito professionalmente ed umanamente.

Questo articolo offre uno spaccato intenso sulla vita professionale e personale di Giovanna Botteri e evidenzia quanti eventi apparentemente casuali possano avere ripercussioni profonde sulla nostra esistenza.

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