Rivedi sempre gli stessi film e le stesse serie? La spiegazione dietro a questo comportamento, spiega una nota psicologa, non è piacevole.
Ammettiamolo: quanto ci piace guardare sempre gli stessi film, assistere sempre alle stesse serie? Perché ci piace rivedere la stessa storia per decine di volte? Tutti noi avremo delle pellicole preferite da riguardare nei momenti in cui vogliamo immergerci in un mondo familiare, dove possiamo specchiarci e rivivere emozioni gratificanti.
Si tratta del fenomeno che Cristel Russell, professore di marketing alla American University di Washington, ha definito con il termine di re-consumption, «fruizione ripetuta». Quasi tutti rivedono più volte lo stesso film (ma ascoltano anche la stessa canzone, vanno in vacanza sempre nello stesso posto, ecc.). Come si spiega questo comportamento?
Siamo tutti abitudinari? In un certo senso sì, ma il fenomeno dei comportamenti reiterati affonda le sue radici in qualcosa di più profondo. La re-consumption, illustra una psicologa molto nota sui social, soddisfa delle vere e proprie necessità psicologiche. Ecco di cosa si tratta.
Sul suo profilo Instagram la psicologa Sara Crispim ha affrontato questa curiosa abitudine che ci porta a riguardare costantemente gli stessi film e le stesse serie. Tutto nasce da un’inquietudine di fondo capace di scavare in noi una sorta di voragine esistenziale, sorge da quella paura di non farcela che rappresenta uno dei grandi mali del nostro tempo.
Avrete capito che stiamo parlando dell’ansia, quel nemico invisibile diventato dilagante nel nostro mondo complice il logorio della vita moderna e l’avvento di quella che il sociologo Frank Furedi ha chiamato la “cultura della paura”. In sostanza guardare sempre gli stessi film e serie ci rassicura, spiega Sara Crispim.
«Le persone con ansia guardano spesso le stesse serie e gli stessi film perché sanno già cosa succederà e questo li fa sentire più sicuri, non lasciando spazio alle sorprese», afferma la psicologa su Instagram. In pratica è un modo per tenere sotto controllo una realtà sfuggevole visto che, prosegue l’esperta, «l’ansia spesso si accompagna al bisogno di controllare tutto e di avere una certa prevedibilità»
In poche parole la re-consumption non è altro che una maniera «per creare un ambiente sicuro e prevedibile, riducendo l’ansia e fornendo un senso di sicurezza e comfort». La ripetizione dell’identico – la fruizione della stessa storia in questo caso – sembra insomma assolvere una funzione simile a quella delle stereotipie, vale a dire i modelli di movimento o comportamento ripetitivi, rituali e spesso privi di scopo adottati per gestire le emozioni, abbassare i livelli di stress e ansia, mantenere il controllo in situazioni difficili.
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