Dolore addominale e anemia, sono i sintomi iniziali di un grave tumore: fai subito i controlli

Dolori addominali e anemia possono essere spia di un grave tumore: quando bisogna allarmarsi e di quale patologia si tratta

Ci sono sintomi a volte sottovalutati, che in realtà sono il segnale di patologie decisamente più gravi, come i tumori. Tra questi sintomi ci sono ad esempio i dolori addominali. Questi possono essere dovuti semplicemente a una cattiva digestione, fastidi al colon o intestinali, problemi ginecologici o spesso anche a ragioni emotive, come ansia o stress ricorrenti.

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Cosa si può nascondere dietro dolori addominali e anemia – telenauta.it

Certo, la ricorrenza e l’intensità fanno la differenza nell’identificazione della patologia a monte. Il discorso si complica ulteriormente se c’è di mezzo l’anemia, ovvero la riduzione patologica dell’emoglobina, deputata a trasportare l’ossigeno all’interno del nostro corpo. Dal punto di vista clinico, avremo quindi sensazione di stanchezza, debolezza, mancanza di respiro, con una ricaduta negativa sulla qualità della vita.

Il problema dell’anemia si può verificare anche per mancanza di ferro. La maggior parte delle persone sperimenta le due condizioni, dolori addominali e anemia, separatamente, ma può capitare che siano concomitanti e ciò potrebbe essere spia di una patologia decisamente più grave.

Dolori addominali e anemia, allarme tumore del colon-retto: tutti gli altri sintomi da non sottovalutare

Il tumore del colon-retto è sempre più comune anche negli under-50. Tra i tipici campanelli d’allarme, oltre all’anemia e ai dolori all’addome, possono esserci diarrea frequente e perdite di sangue, soprattutto durante o dopo la defecazione. Di sicuro, non si tratta di un semplice mal di stomaco, dato che spesso il dolore è continuo, persistente e decisamente forte.

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Non sottovalutare i dolori addominali e l’anemia: potrebbero nascondere un tumore al colon-retto – telenauta.it

Per combattere questa forma di tumore, lo screening diventa fondamentale, soprattutto per chi ha un’età compresa tra i 50 e i 70 anni. Inoltre, se in famiglia sono già presenti casi di tumore al colon retto, allora è di fondamentale importanza iniziare i controlli periodici già alla prima età adulta e valutare con lo specialista il percorso da seguire.

Il ritardo diagnostico rappresenta un grosso problema, per cui le campagne di sensibilizzazione stanno aumentando di anno in anno. Però non bisogna farsi prendere dal panico, ma riferire i disturbi al medico di base, che poi deciderà cosa è meglio fare, ovvero se prescrivere un esame oncologico o esami di routine. Comunque, in caso di tumore al colon-retto, prima si affronta il problema e più aumenta la percentuale di sopravvivenza. Invece, ignorare i sintomi potrebbe essere letale.

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