L’INPS introduce il servizio “La Mia Pensione Futura”. Ecco come funziona e come fare i calcoli per avere una stima precisa.
È la domanda che si pongono un po’ tutti, a prescindere dall’età. E, a volte, forse, sarebbe meglio non ricevere risposta, dato che gli esiti sono tutt’altro che lusinghieri. Ma se siete dei coraggiosi e volete sapere quanto incasserete di pensione, questo è il metodo che dovete utilizzare per avere delle cifre precise e attendibili.
Al servizio di cui vi parleremo nel dettaglio di qui a breve possono accedere i dipendenti privati, gli scritti alla Gestione Separata, i lavoratori autonomi che versano contributi alle gestioni speciali (si pensi a commercianti e artigiani), lavoratori domestici e dipendenti pubblici.
Il servizio “La Mia Pensione Futura” dell’INPS permette ai lavoratori di simulare l’importo della propria pensione futura. Diversi i parametri da tenere in considerazione: l’età, i contributi versati e la retribuzione. Questo strumento è fondamentale per pianificare il proprio futuro finanziario e comprendere meglio quando e quanto si potrà percepire al momento del pensionamento. Vediamo nel dettaglio le voci riportate nel servizio e come effettuare la simulazione del calcolo della pensione.
Come funziona “La Mia Pensione Futura”?
Accedendo al servizio “La Mia Pensione Futura” dell’INPS, i lavoratori possono ottenere una stima della data di pensionamento e del tasso di sostituzione, che rappresenta il rapporto tra la pensione e l’ultima retribuzione percepita. Tutti i valori indicati sono al lordo. Le principali voci riportate nel servizio includono la data di pensionamento, che viene stimata tenendo conto degli adeguamenti biennali previsti dalla legge, in base all’aumento dell’aspettativa di vita. Inoltre, la stima dell’importo lordo mensile della pensione, fornita e l’ultima retribuzione lorda mensile al momento del pensionamento.
Il servizio consente anche di visualizzare il dettaglio della simulazione, mostrando anno per anno l’estratto conto contributivo effettivo e quello ipotizzato. Questo permette di avere una visione completa della propria storia contributiva. Se durante la vita lavorativa si sono effettuati versamenti in più di una cassa previdenziale, sarà necessario sommare singolarmente i risultati. Il servizio, infatti, permette di simulare una sola cassa alla volta.
La simulazione del calcolo della pensione parte dalla storia contributiva effettiva di ogni soggetto e ipotizza una crescita dello stipendio tra lo 0% e il 5% annuo. Inserendo i dati relativi alla propria anagrafica, storia contributiva e retributiva, il sistema fornisce una stima dell’importo lordo della pensione e della data orientativa di pensionamento. Ma facciamo un esempio pratico.
Consideriamo il caso di un lavoratore di 60 anni con una storia contributiva continua a partire dai 30 anni. Supponendo che vada in pensione a 67 anni, avrà versato contributi per un totale di 37 anni al momento della simulazione, più altri 7 anni fino al pensionamento, per un totale di 44 anni. Se il suo stipendio medio è stato di 1.500 euro al mese, e l’ultima retribuzione è di 2.000 euro, la pensione stimata potrebbe essere circa 1.800 euro lordi al mese.