La legge italiana riconosce e tutela i caregiver familiari, ossia coloro che assistono una persona non autosufficiente per disabilità.
Prendersi cura di una persona che ha difficoltà sia psichiatriche che motorie richiede tanta energia, una spiccata empatia e una buona dose di sensibilità. Tuttavia la realtà come sempre impone anche il fattore economico, un dettaglio che non può passare inosservato.
Per questo motivo lo Stato si trova nella posizione di tutelare queste persone, che possono essere figure professionali o semplici familiari che devono assistere un proprio caro in difficoltà con tutte le conseguenze che ciò comporta, sia in fattore di tempo che di spese.
Le tutele includono bonus economici, agevolazioni lavorative e benefici pensionistici, in particolare quando l’assistenza è rivolta al coniuge, al partner dell’unione civile, a un familiare o a un affine entro il secondo grado. I familiari di terzo grado possono beneficiare di tali tutele solo in specifiche circostanze, come quando i genitori o il coniuge della persona disabile abbiano superato i 70 anni, siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti (art. 33, comma 3 della L.104/1992).
I caregiver possono accedere a vari bonus economici, principalmente finanziati attraverso il “Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare”, istituito dalla legge di Bilancio 2018 e successivamente potenziato dalla manovra del 2022. Il decreto del 30 novembre 2023 ha ripartito circa 25 milioni di euro tra Comuni e Regioni per il 2023, stabilendo i criteri generali della misura. Le Regioni hanno il compito di determinare le modalità di utilizzo delle risorse, mentre l’erogazione dei contributi è demandata ai Comuni.
Esempi di Bonus Regionali per il 2024:
– Friuli Venezia Giulia: contributo mensile di 300 euro per un massimo di 12 mesi, legato a un progetto personalizzato.
– Lazio: indennizzo mensile tra 400 e 600 euro, a seconda dell’ISEE, per assistenza a persone con disabilità gravissima.
– Lombardia: Buono mensile di 400 euro (misura M1) per assistenza garantita dal caregiver, che può aumentare fino a 700 euro per bisogni complessi; buono mensile di 100 euro direttamente al caregiver (misura M2).
– Liguria: bonus di 400 euro mensili con ISEE fino a 15.000 euro, ridotto a 200 euro per ISEE superiore.
– Puglia: contributo di 700 euro per 20 mensilità per valorizzare il ruolo di cura del caregiver familiare.
Per richiedere i bonus, i caregiver devono rivolgersi ai servizi sociali del proprio Comune. La Legge 104/1992 garantisce inoltre permessi retribuiti ai lavoratori che assistono familiari disabili in condizioni di gravità, che possono essere usufruiti per 2 ore al giorno per chi lavora almeno 6 ore. 1 ora al giorno per chi è impegnato meno di 6 ore. E, infine, 3 giorni al mese. I caregiver possono anche usufruire di un congedo straordinario della durata di 2 anni, cumulativo per l’intera vita lavorativa.
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